Gli Europei di calcio sono evidentemente uno dei più grandi appuntamenti dello sport internazionale e intorno a questo evento gravita un indotto economico non indifferente. Il business legato al torneo riguarda svariati settori, dal merchandising si arriva al betting con le quote dedicate agli Europei, dai diritti tv a piccole e grandi sponsorizzazioni, fino al botteghino. I numeri che si celano dietro le quinte raccontano di possibilità ingenti per federazioni e broadcaster a livello puramente finanziario. In particolare, i diritti tv rappresentano una fonte di reddito importantissima per la UEFA.
Non solo: persino il turismo ne giova, perché ovviamente le città che ospitano le varie partite vedono incrementare sensibilmente gli arrivi e le spese dei consumatori. Si attiva pertanto una vera e propria catena tra alberghi, trasporti, ristoranti e negozi al dettaglio. Per quanto riguarda gli enti organizzativi, solitamente i guadagni vengono reinvestiti per il calcio giovanile, mentre le singole federazioni godono dei finanziamenti legati alla semplice partecipazione al torneo, da poi sfruttare nel proprio Paese.
Anche per le squadre di club eventi come gli Europei possono portare grandi benefici. Va da sé che i giocatori che si mettono in mostra a livello internazionale accrescono non poco il loro valore di mercato. Come noto la sessione estiva è la più concitata e le maggiori trattative si susseguono proprio poco dopo la fine della rassegna continentale. Per contro, c’è da valutare comunque il rischio di infortuni più o meno gravi. Nel 2021 c’è stato un precedente che ha riguardato proprio l’Italia: Leonardo Spinazzola rimediò la lesione del tendine d’Achille nei quarti di finale contro il Belgio e la Roma fu costretta a fare a meno del suo terzino per diversi mesi. Ad ogni buon conto, l’impatto che gli Europei possono avere su club e calciatori è più positivo che altro.
In occasione dell’ultima edizione itinerante la UEFA ha generato complessivamente quasi 2 miliardi di euro derivanti dai diritti televisivi. Si stima che anche nel 2024 le cifre possano essere più o meno simili. Tre anni fa i costi totali furono di poco più di un miliardo, per un guadagno netto di oltre 600 milioni. Il fatturato della federcalcio continentale arrivò così a 5,7 miliardi, superando di gran lunga i circa 4,5 miliardi di euro previsti per la stagione 2022/2023. Quest’anno, invece, la stima supera i 6,5 miliardi, ovviamente anche in virtù dell’importante spinta garantita dall’Europeo. La UEFA punta a ricavare 2,4 miliardi già solo dalla kermesse continentale, con costi simili a quelli del 2021, per un guadagno totale di quasi 1,2 miliardi.
Il montepremi da distribuire alle nazionali partecipanti vale complessivamente 331 milioni di euro, ben 30 in più rispetto all’edizione del 2016. Precisamente 9,25 milioni di euro spettano come bonus di base alle federazioni delle nazionali partecipanti. Ogni vittoria nella fase a gironi vale un milione di euro, il doppio di quanto previsto per il pareggio. La qualificazione agli ottavi di finale vale 1,5 milioni, il passaggio ai quarti 2,5 milioni, il raggiungimento delle semifinali 4 milioni e l’accesso alla finale almeno 5 milioni, dato che i vincitori ne incasseranno 8. In tutto, chi conquista la coppa vincendo tutte le partite si porta a casa una trentina di milioni. Proprio come ha fatto l’Italia nel 2021…