Molti sono gli eventi famosi che hanno accompagnato la nascita e l’evoluzione di Windows durante gli anni 90 fino ad oggi. Il salto più ben evidenziato sta proprio nell’esistenza di Windows 95, il quale al tempo richiese a tutti i suoi utenti di comprare qualche nuovo banco di RAM per far girare con tranquillità il sistema operativo: anche se la tranquillità è stata molto relativa, era solo la punta dell’iceberg su quella che sarebbe stata la necessità di avere sempre più memoria a disposizione.
Sì, perché anche se Windows ha la sua necessità di memoria minima, poi bisogna contare i numerosi programmi a disposizione ed eventuali ulteriori istruzioni che rimangono appese nel sistema. Questo ha negli anni creato una tipica problematica nel quale il sistema operativo termina la memoria a disposizione e naturalmente, provoca il famoso BSOD. Il tutto si è prolungato anche durante l’era di Windows 98, ma le cose hanno iniziato a cambiare (buffamente) da Windows ME.
A dirla tutta Windows 98 aveva giĂ qualcosa che veniva definito come memoria virtuale, anche se era ancora un sistema primitivo al tempo, e Windows ME ha iniziato a sfruttarne solo alcune sostanziali fondamenta.
Ma con Windows XP si sono finalmente iniziati a vedere i primi utilizzi seri di quella che è una sorta di page file, o file di paging. L’utilità del Page File è chiara: fare in modo di evitare crash e BSOD quando la memoria RAM viene riempita. Usando il Page File infatti, tutta la memoria viene indirizzata all’Hard Disk, il quale stipa e smista le informazioni che altrimenti andrebbero passate alla RAM.
Ora, quando è effettivamente utile l’utilizzo della memoria virtuale? Quando ci troviamo in un sistema che non ha tantissima RAM e non abbiamo un buon controllo sulla quantità di programmi e funzioni che usiamo giorno dopo giorno. Di suo standard, Windows viene installato con la sua memoria virtuale (Page File) già attiva.
Tuttavia ci sono alcuni scenari nel quale è bene modificare quest’aspetto. Questi sono:
- Per evitare di sfruttare troppo una memoria SSD. Il Page File può usare frequenti accessi di lettura/scrittura sulla SSD, riducendone la durata negli anni. Ovviamente, è sempre possibile assegnare il pagefile in un’altra unità nel caso.
- Per migliorare le prestazioni. Ridurre l’uso del Page File può aumentare la velocità d’elaborazione d’un qualsiasi PC con la giusta quantità di memoria a disposizione.
- Per eliminare problemi dovuti ad usura ed aggiornamenti. Modificare la memoria virtuale può eliminare altri problemi che possono spuntare dopo un aggiornamento o dopo qualche anno d’uso del PC.
Vediamo dunque come si può arrivare a questo punto del sistema operativo. Per prima cosa, è importante aprire “Sistema”. Si può far ciò in diversi modi: cliccando con il tasto destro su start, usando la combinazione WIN+PAUSA (Il tasto vicino Bloc scorr o Stamp) o anche aprendo Esegui e digitando “control /name Microsoft.System”.
Una volta all’interno, aprite le impostazioni di sistema avanzate, passate per Avanzate nella stessa finestra e cliccate sulle impostazioni relative alle prestazioni. In Avanzate, all’interno di quella finestra, vi sarà una sezione dedicata alla memoria virtuale.
A questo punto selezionate l’unità che v’interessa e scegliete di usare delle dimensioni personalizzate, se deve occupare tutto il sistema, o se il Page File non va usato proprio.
La prima scelta è ideale se volete aumentare le prestazioni, visto che Windows non userà un file che s’ingrandirà dinamicamente nel caso di necessità . Consigliamo sempre di usare un calcolo come 1.5x per la quantità di RAM disponibile. Ad esempio 8Gb deve equivalere ad almeno 12Gb di memoria massima virtuale.
Eliminare il file di Paging riduce lo spazio occupato ed elimina ogni riduzione nelle prestazioni, ma dovete essere completamente certi che la quantità di RAM a disposizione è sufficiente.