Il futuro del web è mobile Google annuncia la fine dell'indicizzazione per i siti non accessibili da dispositivi mobili
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Il futuro del web è mobile: Google annuncia la fine dell’indicizzazione per i siti non accessibili da dispositivi mobili

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno per la comunità SEO italiana: a partire dal 5 luglio 2024, Google non indicherizzerà più i siti web che non sono pienamente accessibili da dispositivi mobili. Questa decisione, annunciata direttamente dal colosso di Mountain View, segna l’ultima tappa di un percorso iniziato oltre otto anni fa con l’introduzione dell’indice mobile-first. È l’ennesima conferma di come il web si stia evolvendo in una direzione sempre più mobile-oriented, con smartphone e tablet che ormai rappresentano la modalità predominante di navigazione online.

Questa nuova direttiva di Google avrà un impatto significativo su molti siti web, soprattutto per quei proprietari che finora hanno trascurato l’ottimizzazione per il mobile. Ignorare questa realtà rischia di avere conseguenze devastanti in termini di visibilità e traffico sui motori di ricerca. Pertanto, è fondamentale che i webmaster si preparino per tempo a questa rivoluzione, adottando strategie efficaci per rendere i loro siti pienamente accessibili e fruibili da qualsiasi dispositivo.

Perché Google sta compiendo questo passo?

L’annuncio di Google non è affatto una sorpresa: il colosso della ricerca online ha da tempo manifestato la sua chiara preferenza per i contenuti ottimizzati per il mobile. Tutto è iniziato nel 2016, quando venne introdotto il mobile-first index, un segnale inequivocabile della direzione intrapresa dall’azienda.

Oggi, a distanza di otto anni, Google ritiene che sia giunto il momento di compiere l’ultimo passo in questa transizione. Le ragioni sono molteplici:

  1. Adeguarsi alle abitudini degli utenti: I dati dimostrano che la navigazione mobile rappresenta ormai la maggioranza degli accessi al web a livello globale. Secondo StatCounter, gli utenti che accedono ai siti web tramite smartphone e tablet costituiscono il 63% del totale, mentre solo il 37% utilizza ancora i computer desktop.
  2. Semplificare i sistemi di indicizzazione: Avere un unico crawler (Googlebot Smartphone) per l’indicizzazione di tutti i siti web consente a Google di gestire in modo più efficiente e snello i propri sistemi, facilitando anche la risoluzione di eventuali problemi legati ai diversi tipi di dispositivi.
  3. Garantire un’esperienza utente ottimale: L’obiettivo finale di Google è offrire agli utenti la migliore esperienza di navigazione possibile, indipendentemente dal device utilizzato. I siti web non accessibili da mobile rischiano di compromettere questa esperienza, motivo per cui verranno esclusi dall’indicizzazione.

Insomma, la scelta di Google è dettata da una visione strategica chiara: il web del futuro sarà sempre più mobile-centric, e i siti web dovranno adeguarsi di conseguenza per mantenere la propria visibilità sui motori di ricerca.

Cosa accadrà ai siti web non accessibili da mobile?

L’annuncio di Google è estremamente chiaro: a partire dal 5 luglio 2024, i siti web che non saranno pienamente accessibili e fruibili da dispositivi mobili non verranno più indicizzati.

Questo significa che, indipendentemente dalla qualità dei contenuti o dalla rilevanza per le query degli utenti, tali siti non appariranno più nei risultati di ricerca di Google. Una prospettiva decisamente preoccupante per tutti quei proprietari di siti web che finora hanno trascurato l’ottimizzazione per il mobile.

Le conseguenze di questa decisione possono essere davvero devastanti:

  • Crollo del traffico: Senza indicizzazione su Google, i siti web non accessibili da mobile subiranno un drastico calo del traffico, con un impatto negativo diretto sui ricavi e sulle performance aziendali.
  • Perdita di visibilità e opportunità: L’esclusione dai risultati di ricerca comporta la perdita di visibilità e di potenziali nuovi clienti/utenti, vanificando gli sforzi di marketing e di posizionamento online.
  • Danni all’immagine del brand: La mancata ottimizzazione per il mobile può essere percepita dagli utenti come un segnale di scarsa attenzione e cura del proprio sito web, con conseguenze negative sulla reputazione del brand.

Insomma, non è più il caso di rimandare: i proprietari di siti web devono agire con urgenza per rendere i loro siti pienamente accessibili e fruibili da dispositivi mobili, onde evitare di scomparire completamente dai risultati di ricerca di Google.

Come rendere un sito web accessibile da mobile

Di fronte a questa nuova direttiva di Google, è fondamentale che i proprietari di siti web intraprendano con urgenza azioni concrete per garantire la piena accessibilità da dispositivi mobili. Ecco i principali passaggi da seguire:

1. Adottare un design responsive

Il primo e più importante step è assicurarsi che il sito web utilizzi un design responsive, ovvero un approccio di progettazione che permette al layout di adattarsi automaticamente alle dimensioni dello schermo del dispositivo utilizzato. Questo garantisce una corretta visualizzazione e fruibilità dei contenuti su qualsiasi tipo di device, dal più piccolo smartphone ai grandi monitor desktop.

Un design responsive non solo migliora l’esperienza utente, ma è anche essenziale per soddisfare i criteri di indicizzazione di Google. Senza un sito web mobile-friendly, il rischio di essere esclusi dall’indice di ricerca è altissimo.

2. Eliminare pop-up e interstitial invasivi

I pop-up e gli interstitial, seppur a volte utili per catturare l’attenzione degli utenti o raccogliere informazioni, possono rivelarsi particolarmente fastidiosi e dannosi su dispositivi mobili, dove lo spazio dello schermo è limitato. Questi elementi di design possono occupare l’intera superficie del display, rendendo difficile la navigazione e aumentando il tasso di abbandono del sito.

Per migliorare l’accessibilità mobile, è consigliabile eliminare o ridurre al minimo l’utilizzo di pop-up e interstitial, preferendo soluzioni meno invasive come banner o notifiche più discrete.

3. Ottimizzare la velocità di caricamento

La velocità di caricamento del sito web è un fattore cruciale per l’esperienza utente, soprattutto su dispositivi mobili. Gli utenti di smartphone e tablet hanno poca pazienza per i siti lenti e tendono ad abbandonarli rapidamente.

Per ottimizzare le prestazioni del sito, è importante ridurre il peso delle immagini, utilizzare tecniche di caching e minimizzare il codice HTML, CSS e JavaScript. Strumenti come Google PageSpeed Insights possono fornire preziose indicazioni su come migliorare la velocità di caricamento.

4. Implementare una navigazione intuitiva e “a dito”

La navigazione su dispositivi mobili avviene spesso con una sola mano, il che richiede un design semplice e intuitivo, con elementi come menu, pulsanti e link sufficientemente grandi e ben spaziati per essere facilmente azionabili con le dita.

È inoltre importante posizionare strategicamente gli elementi di navigazione, tenendo conto di come gli utenti tengono e utilizzano i loro dispositivi. Ad esempio, i pulsanti principali dovrebbero essere facilmente raggiungibili con il pollice.

5. Testare e monitorare costantemente

Per assicurarsi che il sito web sia pienamente accessibile e ottimizzato per il mobile, è fondamentale testarlo regolarmente utilizzando strumenti come Google Lighthouse. Questo potente strumento fornisce un’analisi dettagliata del sito, individuando problemi di accessibilità, prestazioni e ottimizzazione SEO, e suggerendo azioni concrete per migliorarlo.

Implementando le raccomandazioni di Lighthouse, i proprietari di siti web possono garantire che il loro sito sia pronto per la transizione a un indice completamente mobile-first, migliorando al contempo l’esperienza utente e la visibilità sui motori di ricerca.

Fonte dell’articolo qui.