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Cos’è l’elettromigrazione e come può uccidere la nostra CPU

Molti sono i fattori che girano attorno agli aspetti elettrici che riguardano il nostro computer. Anche perché in fondo, al di sopra dell’informatica e di tutte quelle informazioni che passano per il linguaggio binario, vi è sempre un insieme di circuiti e condensatori. Come tale, ogni componente deve rispettare le leggi dell’elettronica ed i suoi rischi. In questo caso, parliamo di tutto ciò che riguarda l’elettromigrazione.

Di cosa riguarda esattamente, questa migrazione? Si tratta di elettricità che prende, e fa un lungo viaggio verso zone della casa nostra, non meglio conosciute? Il termine diciamo, indica una sorta di viaggio – questo è sicuro – ma si parla principalmente di come l’elettricità interagisce con i contatti dei nostri componenti all’interno del PC.

Da come è noto, l’elettricità è formata da delle particelle che muovendosi, creano calore. Questo non è veramente tutto quello che succede: quando viene formata una certa temperatura, vi sono diverse reazioni nei materiali che compongono i circuiti. Magari quello che verrebbe più naturale dire è che questi materiali ferrosi tendono ad espandersi, ma questa è solo parte della reazione: in verità, la reazione che combina l’elettricità ed il calore non fa altro che spostare delle minuscole particelle di metallo in giro per il circuito – spesso depositandolo alla fine d’uno di questi percorsi.

Quindi, l’elettromigrazione non è altro che uno spostamento di queste minuscoli pezzi di metallo che compongono i nostri circuiti. Questo può creare un paio di problemi precisi:

  • La separazione dei contatti. Man mano che i circuiti vengono resi sempre più sottili da parte dell’elettromigrazione, è normale che un punto prima o poi andrà a separarsi. Questo crea naturalmente un assenza di contatto, in quanto il circuito non è più completo.
  • Il corto circuito. Vi è poi il caso inverso, nel quale attualmente vi è una sovrabbondanza di metallo designato proprio per combattere l’elettromigrazione, ma a risultato di tutto ciò il circuito tenderà ad allargarsi da un punto in poi, entrando in contatto con altri circuiti vicini e provocando in definitiva un corto circuito.

Esiste qualche modo per combattere l’elettromigrazione? Sono già presenti numerosi mezzi con il quale chi crea e progetta i circuiti integrati in processori, schede madri ed altro fa in modo di prevenire l’elettromigrazione. In certi casi, certi dispositivi includono diversi circuiti che possono essere sfruttati per aggirare il problema: una volta che si guasta uno, viene usato l’altro, e così via. Un altro modo è semplicemente tenere d’occhio la temperatura dei componenti: più si mantiene fresco un circuito, minore è la presenza dell’elettromigrazione.

Tecnicamente, questo è un problema che non può essere riparato nella maggior parte dei casi. L’elettromigrazione può accadere nei processori, e quindi anche all’interno di microcircuiti che sono impossibili da sistemare in una maniera economicamente fattibile – è sempre meglio rivolgersi ad un nuovo processore, qualora questo si danneggi in maniera irreparabile per questa problematica.

In generale comunque, bisogna tenere a mente il fatto che l’elettromigrazione esiste per qualsiasi tipo di componente elettronico ed è un fenomeno normale, almeno per i circuiti per le normali elettroniche consumer e professionali, e giustifica il giusto passare del tempo per i nostri dispositivi.